martedì 28 giugno 2011

Salvatore Sorrentino il nuovo presidente dell'AmatoriTorre

Si è svolta nel pomeriggio di sabato 19 giugno, presso la sede della società , la presentazione ufficiale del nuovo presidente di rugby torre che succede a Vincenzo Accardo.

Queste le parole del neo presidente:
“Voi non immaginate quanto io sia orgoglioso di essere diventato il presidente della nostra società. Spero di poter essere all’altezza dell’incarico affidatomi. Sono onorato della fiducia che l'assemblea dei soci ha voluto darmi all’unanimità e cercherò di fare del mio meglio, per la Società, per i soci, per lo staff tecnico, per i giocatori e per i nostri tifosi. A questi ultimi voglio porgere un calorosissimo grazie.
Grazie, per esserci stati sempre vicino quando le cose andavano per il verso giusto e soprattutto quando le cose giravano per il verso sbagliato. Li sentiamo vicini e partecipi alle vicende di della società. Sono un elemento fondante della nostra società, il nostro primo sponsor. A loro tengo in modo particolare e li invito a credere in noi e in quello che faremo. Come hanno fatto finora.

Un grazie agli sponsor: A quelli che ci hanno sostenuto in passato, a quelli che ci sostengono e a quelli che ci sosterranno in futuro. Senza di loro non saremmo dove siamo arrivati. A partire da quelli storici e a tutti gli altri che, ognuno per le sue possibilità, ha fatto sforzi per rimanerci accanto. Vorrei inoltre ricordare i soci. In questa grande passione che è l' Amatori Rugby Torre ognuno di noi ha messo tanto del suo. Non solo dal punto di vista finanziario. Ecco, per noi è un sogno, una passione e deve continuare ad esserlo: in una comunione d’intenti, dando ognuno il suo contributo, le proprie idee, per metterle in condivisione e trovare la migliore soluzione possibile. Avendo ben chiaro in mente, e noi l’abbiamo, che lavoreremo sempre per il bene del rugby a Torre.

Dicevo che sono onorato di essere diventato presidente di questa Società e soprattutto dopo alcuni grandi presidenti che hanno fatto la storia della nostra soietà. Loro l’hanno creata e portata ai livelli cui è arrivata. Senza di loro, penso sarebbe stato difficile arrivarci. Proverò a continuare nella strada che hanno tracciato. Con modestia, cercando di contribuire con idee ad un grande progetto diventato realtà qual è rugby torre. Le linee guida della mia presidenzasi ispirano ad una maggiore apertura e comunicatività: Anche e soprattutto nei confronti della stampa. Abbiamo bisogno che si parli, che si veda e che si senta di noi. Tanto!

Vorrei che la nostra società diventasse il punto di riferimento di tutta la zona vesuviana e perché no, di tutta la provincia di Napoli. Dobbiamo lavorare molto da questo punto di vista con iniziative di comunicazione e non solo.
Insomma, vorrei che non rimanessissimo chiusi su noi stessi, ma che si aprissimo più al “mondo” che ci circonda, per diventare la capitale di un territorio che vive di passione per il rugby e nel contempo per attrarre risorse in modo da consolidarci e per far crescere ulteriormente il nostro progetto. Vogliamo tornare alle origini, al rugby che ci ha contraddistinto e fatto conoscere ed apprezzare in Campania e, permettetemi un pizzico di presunzione, anche in Italia.

Lavoreremo sodo per costruire una squadra che viva di passione e possa farla vivere a tutti noi, composta da ragazzi che abbiano voglia di far crescere il loro talento insieme a noi. Per noi un ritorno alle origini, per loro, una sfida per il futuro.

A condurre il progetto dal punto di vista operativo sarò coaduvato da un consiglio direttivo, composto da persone che stimo tantissimo e sappiamo, noi come voi, che sono grandissimi professionisti, Che hanno saputo costruire una bella macchina che molti ci invidiano. Noi ne siamo orgogliosi. E con grande entusiasmo, aiutare l'Amatori Rugby Torre a tornare nelle categorie maggiori e migliorare anche quei risultati raggiunti in passato.

Faremo delle scelte con la solita attenzione al bilancio.
Non faremo mai il passo più lungo della gamba. Questo sia chiaro, sta nel DNA di rugby torre.

L’obiettivo che ci siamo posti è raggiungere la Serie B e , a medio termine, la serie A; quindi ambire a diventare uno dei primi 20/30 club d’Italia.”

domenica 5 giugno 2011

LE AQUILE VOLANO IN ALTO FORSE PER L’ULTIMA VOLTA

di Tommaso Balbi
AQUILE SVEVE POMIGLIANO – SALERNO RUGBY = 8 – 3

SALERNO RUGBY
Brindisi, Cafasso, Frangone, Pastore, Caliendo, Muotri (Indennimeo), D’Elia (Criscuolo), Ferrigno (Salzano), Di Matteo, Zizza, Menicucci, Rocco, Amoroso, Lombardi, Celano.
A disposizione: Cicalese, Porcaro, Falivene, Cigolari.

Allenatore: Indennimeo Luciano

AQUIILE SVEVE POMIGLIANO
Muotri (Ferrante), Giordano, Ames, Daniele P., Antonelli, Volpe Prignano (K), Sebastiano, Budetta, Chiaiese (Balbi), Di Trè, Quattromani, Muzzillo, D’Anna, Palmentieri, Giacco.
A disposizione: Giustiniani, Sardone, Cristiano, Mauriello, Daniele S.

Allenatore: Cascone Maurizio

Arbitro: Ciro Mazza di Torre del Greco


Nell’ultima gara della stagione le Aquile volano e portano a casa la coppa Campania tra una cornice di pubblico che raramente si vede sui nostri campi e tra lo scetticismo di chi prima ha accettato di sponsorizzare l’idea e poi abbandonare il tutto per reconditi motivi che a noi comuni mortali non è dato sapere. In effetti ciò che conta è il risultato, ma senza alcuna polemica, si apprezza anche il bel gioco. Ebbene, proprio quest’ultimo oggi è stato assente sul campo di Pomigliano D’Arco dove si sono affrontate le Aquile Sveve Pomigliano e il Salerno rugby per la finale di coppa Campania. Le squadre hanno disputato una partita molto agonistica ma poco tecnica. Il primo tempo ha visto gli aquilotti fare sfoggio di una difesa da far invidia a squadre più blasonate e i salernitani sprecare a più non posso perché messi sotto pressione. Anche se il gioco si è svolto in prevalenza nella metà campo delle Aquile, il Salerno non è riuscito a concretizzare la supremazia territoriale. Al 20’ del primo tempo l’occasione per passare in vantaggio il Salerno l’ottiene grazie ad un calcio di punizione che per parafrasare un termine calcistico si potrebbe dire: “un rigore senza portiere”, ma Caliendo spreca malamente calciando la palla senza farla alzare. Stessa occasione ottengono le Aquile al 34’, ma Ames indirizza bene la palla ma fallisce di poco la trasformazione. Il primo tempo si chiude sul risultato di 0 a 0. Tutt’altra musica è il secondo tempo, e lo si capisce già dai primissimi secondi. Il Salerno si ripresenta immediatamente nella metà campo avversaria, ma gli aquilotti stanchi di difendere, conquistano la palla e impostano una azione di contropiede partendo dai propri 22 ed il secondo centro Antonelli trova un buco e s’invola verso la meta seguito da Daniele Ilio schierato all’ala. La difesa salernitana recupera su Antonelli quando già si trovava sulla linea dei 22, e non può impedire che la palla pervenga a Daniele Ilio che tra la trepidanza dei spettatori amici e l’amarezza dei sostenitori avversari, mette la palla dietro la linea di meta è realizza i primi 5 punti per la sua formazione. La conseguente trasformazione veniva fallita da Ames. Al 3’ del II° tempo, Cascone sostituisce Chianese con Balbi, mentre il Salerno inserisce Indennimeo (allenatore giocatore) per Muotri. Al 5’ un altro giocatore salernitano è costretto a lasciare il campo, Ferrigno ed entra Salzano. L’occasione più ghiotta per passare, il Salerno, la ottiene al 12’; allorquando Zizza si esibiva in un intercetto da manuale e non avendo più difensori tra lui e la meta, nel tentativo di recuperare la palla, se la lasciava cadere in avanti tra lo sbigottimento del pubblico amico che già stava per esultare per la eventuale segnatura. Al 18’ è il turno delle Aquile a lasciare sbigottiti i propri sostenitori: Muotri s’invola verso la meta, ma si fa fermare a pochi metri ed è costretto ad uscire lasciando il posto a Ferrante. Dopo qualche minuto, l’arbitro assegna ai salernitani un calcio di punizione al quanto dubbio in quanto i salenitami recuperano un calcio difensivo sulla loro linea dei 10 metri e gli aquilotti li aspettano senza caricare dopo la propria linea dei 10 metri, ma l’arbitro fischia fuorigioco della difesa quando l’attacco aveva fatto oltre 20 metri, quindi azione regolare: ma l’arbitro è lui e quindi va accettata la sua decisione. Indennimeo calcia tra i pali portando il risultato sul 5 a 3. Il gioco riprende con il Salerno che cerca punti e le Aquile che chiudono gli spazzi per impedire che ciò si realizzi: anzi, al 34’, sono le Aquile che trovano ulteriori 3 punti con un calcio realizzato da Ames. A questo punto la partita si incattivisce un poco (agonisticamente parlando e non comportamentale), ma dopo vari minuti di recupero l’arbitro sancisce la fine e le Aquile vincono il loro primo trofeo battendo il Salerno per 8 a 3. Chi sa se oggi le Aquile hanno spiccato il volo per l’ultima volta o in futuro potremo vedere nuovamente questi ragazzi divertirsi e divertire su altri campi? La risposta la sapremo solo con il prossimo anno agonistico. Non ho dati per asserirlo, ma forse la formazione delle Aquile è la più giovane a vincere la coppa Campania,. La curiosità della partita è che oggi la famiglia Muotri non sapeva per quale squadra fare il tifo, avendo un figlio nelle Aquile e un altro nel Salerno.